giovedì 20 ottobre 2016

[Roma FF11] Florence Foster Jenkins - la recensione

Nuovo film dell'acclamato regista britannico Stephen Frears, che ci racconta l'assurda storia vera dell'ereditiera newyorkese Florence Foster Jenkins, vissuta nella prima metà del '900.

Eccentrica e con una passione immensa per la musica, Florence Foster Jenkins (Streep) aveva il sogno di diventare cantante lirica. Convinta di avere una voce celestiale, in realtà la donna era davvero una pessima cantante, con una intonazione a tratti tremenda. Nonostante questo, Florence si divertiva ad esibirsi, di solito per un gruppo ristretto di persone fidate. A sostenere il suo sogno, il marito e manager, l'ex attore St. Clair Bayfield (Grant), a cui poi si unì il giovane pianista Cosmé McMoon (Helberg). Bayfield, completamente devoto alla moglie, fece di tutto per proteggerla dalla realtà, dalle pessime recensioni e dai commenti maligni della gente che vedeva in Florence un'attrazione comica, ma le cose si fecero più complicate quando la donna decise di esibirsi alla prestigiosa Carnegie Hall, davanti a tremila persone. La sfida più grande mai affrontata, sia da Florence che da Bayfield.

Il film di Stephen Frears è una commedia, con dei momenti decisamente divertenti, ma al suo interno nasconde anche romanticismo e, in un certo senso, tragedia. Con grande maestria, Frears riesce sempre a mantenere un tono leggero, facendo affiorare in modo molto delicato i diversi aspetti della storia, e mettendo al centro non i fatti e le azioni ma i personaggi e le loro passioni. E' così che conosciamo il coraggio di una donna fragile che, non senza ingenuità, prova ad andare oltre i propri mezzi, le proprie capacità e i propri evidenti limiti, non per egoismo o superbia ma per divertimento e per passione; al suo fianco invece un uomo dedito alla propria compagna, perennemente preoccupato di difenderla dalle cattiverie della gente, spinto da un amore puro e profondo che va al di là del normale rapporto tra marito e moglie in un matrimonio, che, di fatto, non è mai stato consumato (a causa di uno dei quei risvolti tragici della storia che non riveleremo).

Protagonista del film una straordinaria Meryl Streep, divertente, emozionante, vocalmente perfetta anche nelle stonature, nel suo sguardo si riesce a vedere il tragico e il comico, ti fa davvero amare il personaggio di Florence, tanto da portarti a soffrire e tifare per lei. Se arrivasse la ventesima (!!!) nomination all'Oscar sarebbe assolutamente meritata. Davvero ottimo Hugh Grant, in quella che probabilmente è una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Molto bravo e divertente Simon Helberg, che interpreta il pianista McMoon.
Bella la fotografia e la ricostruzione degli ambienti. Il film meriterebbe di essere visto in lingua originale, per poter apprezzare i termini legati alla musica e alla lirica, spesso in italiano, Meryl Streep dice anche qualche parola nella nostra lingua durante l'incontro del suo personaggio con Toscanini, tutti particolari che purtroppo col doppiaggio andranno persi.

Emozionante, divertente e commovente, a trovargli un difetto potremmo dire che il film non scava in profondità e prende spudoratamente le parti della protagonista senza mai metterla in discussione, ma questo, più che un difetto, è una scelta precisa di Stephen Frears che ha puntato su una sana leggerezza. Florence Foster Jenkins è davvero un ottimo film.

0 commenti:

Posta un commento